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Newslettera Aggraziata #3: intervista aggraziata a Simona Sciancalepore
il corpo, il margarita, le liste
Ciao criaturella aggraziata,
è lunedì e come promesso arriva una newslettera speciale. Ho deciso di dare voce alla Tamara piccolina che con la sua radiolina Phonola e una audiocassetta (sempre la stessa) intervistava le persone o immaginava di farlo perché voleva diventare un’inviata delle riviste per femmine, quelle in cui si parlava di trucco e si scopriva come abbronzarsi senza i segni del costume. In questo numero voglio farti conoscere una persona che mi piace tantissimo ma prima ti invito a iscriverti per ricevere questa letterina comodamente nella tua casella di posta. Puoi usare il mirabile tastino che ti inserisco qui sotto.
Il mio corpo è ciò che ho iniziato e inizio,
il mio corpo è tutto quello che le mie mani hanno scritto,
ed è ciò che leggo.
È colui che apre la strada alle parole, gravide di mistero,
e di notte nuota nell’acqua della sua storia,
il mio corpo soltanto.
Il mio corpo è ciò che vedo e ciò che non vedo.
[Adonis, Storia lacerata nel corpo di una donna, Guanda, trad. di Fawzi Al Delmi]
Ho conosciuto Simona Sciancalepore online, come molte persone importanti della mia vita. Dopo mi sono iscritta al suo corso che per me ha significato immergermi nella scrittura creativa con un metodo che non avevo mai sperimentato e anche affrontare delle paure, prima fra tutte prendere il treno da sola. Col tempo siamo diventate amiche ma non è solo il sentimento che mi invita a raccontarti di lei: riconosco in Simona la dote di saper rendere il mondo intorno poesia, anche quando sembra impossibile.
La sua bio è una dichiarazione di intenti: “aiuto le persone a riconnettersi con la loro immaginazione, uso le liste e le parole per progettare insieme.” Lasciami dire che ci riesce benissimo. Da poco è su Substack con Paragrafo, la sua newsletter. Trovi Simona anche su instagram.
Ma ti prego, ora accomodati e gustati la sua intervista aggraziata.
Facciamo un gioco: fingiamo di essere a una festa. Non ci conosciamo. Raccontami chi sei e cosa fai.
Sono quella che sta in un angolo defilato a ballare coi battiti accelerati. Non che io sappia ballare, diciamo che i miei movimenti sembrano più convulsioni, ma insomma non posso stare ferma se c’è della musica. Se c’è da far chiacchiera invece, sono altrove, magari al bar a brindare fra i palloncini. Di sicuro sono quella che non è sicura di come s’è vestita. Non lo sono mai. Sono Simona e mi piace muovermi, il margarita, scrivere, fare le liste e giocare con mia nipote.
Qual è il significato che dai alla parola “bellezza”?
Lego la parola bellezza all’arte e ai neonati. Due cose che non smetterei mai di guardare. Poi c’è il mare che è bellezza. Forse bellezza per me è sinonimo di uno stato di grazia. Una luce, una luminosità particolare che a volte c’è anche nelle persone. Poi c’è la figaggine, certa gente ha gambe lunghe, chiome splendenti ed eleganza e ha pure tutta la mia invidia.
Com’è cambiata la percezione che hai della tua immagine negli anni?
Mi sono rassegnata? Ho passato mezza vita a sognare di svegliarmi alta e bionda. Non è successo. Ora m’importa più di non patire troppo dolore (che è spesso una componente delle mie giornate) e di tenere la mente accesa e serena. E quando mi guardo allo specchio e realizzo che sta cascando tutto e che quelle che vedo sono rughe, faccio spallucce. Vuoi mettere? Sono ancora qua. Mi sembra già tanta roba.
Parliamo di beauty routine: quali sono i gesti di bellezza a cui ti dedichi ogni giorno?
Uno su tutti: mi spruzzo l’acqua di rose in faccia e mi godo il profumo di rose. È un rituale che ho mantenuto da quando sono piccola. La mia mamma l’ha sempre usata e per gioco me ne metteva un po’ sul viso con un batuffolo di cotone. Ora ho comprato quella che avevi consigliato tu, con la vitamina E. E poi uso creme, viso, corpo, contorno occhi, labbra, oli, creme. Pratico anche la mindfulness che fa molto beauty routine. Ho letto un libro in cui si diceva che chi medita dimostra sempre meno anni di quelli che ha, voglio crederci.
Come realizzi il tuo make up? Ne hai uno d’ordinanza oppure ti trucchi seguendo il sentimento?
Mi piace il vedo non vedo, una crema viso uniformante, un po’ di blush, il mascara e colore solo sulle labbra. Da quando ho seguito il tuo corso capita che usi un po’ di blush sulle palpebre. Se mi truccassi gli occhi come si deve, spargerei il trucco strofinandomi gli occhi in men che non si dica. Sembrerei più Sbirulino. E non mi sentirei nemmeno tanto me stessa. Il make up è come i vestiti deve donarti, devi sentirlo tuo, ma questo tu già lo sai.
Il prodotto cosmetico di cui non puoi fare a meno e perché.
Un tempo ti avrei risposto il correttore, mi spalmavo di correttore ovunque. Ora direi più il rossetto. La verità, ripensandoci è che non potrei fare a meno della crema idratante. Me l’ha detto anche la dermatologa. “Si incremi”. Mi incremo. Ma alle creme preferisco gli oli. Quello secco della Yves Rocher, al Monoï, lo berrei. Fa vacanza. Lo metto su tutto il corpo e so di vacanza.
Qual è la parte di te che apprezzi di più?
Non è la pace nel mondo ma più occhi, tette, labbra, mani, testa. Mi sento un tipo. Non una bellezza, ma ho il mio perché. Le mie idee. Quanto mi piace a volte la mia testa.
Quando e dove sei stata più felice.
Al mio matrimonio, dove avevo un trucco semplice e un rossetto chiamato DIVA. Ma anche ogni giorno, quando chiudo gli occhi per meditare o prendo la penna e scrivo, in generale quando mi dedico del tempo. Dico sempre che l’ozio mi dona.
Qual è il tuo più grande rimpianto. (se ne hai uno)
Non ho rimpianti ma se potessi anticiperei tutta la saggezza che m’è presa con la mezza età. Più che rimpianti ho temporanee nostalgie.
Il libro o il film che hanno cambiato o influenzato la tua visione.
Te ne direi due Just Kids di Patti Smith che mi ha fatto pensare che tutti possiamo essere ciò che vogliamo e di quanto rock c’è in ognuno di noi e Dovunque tu vada, ci sei già di Kabat Zinn che mi ha fatto fare pace con l’irrequietezza e con me stessa nei miei limiti.
Qual è il consiglio beauty più utile che ti hanno dato? Ne hai uno da lasciare a chi ci sta leggendo?
Non ci crederai, ma ne ho due. Il rivitalizza ciglia. L’avvicinarsi della menopausa non ha giovato nemmeno alle mie ciglia. Erano diventate poche e sparute. Ecco il rivitalizza ciglia mi ha restituito un po’ di volume e di gioia. E lo stick labbra de La Roche Posay Cicaplast guarisce tutto, ecco forse non le pene d’amore e nemmeno l’endometriosi.
Dico sempre che per me il rossetto rosso è lo “scettro del potere”. Qual è il tuo?
Ti copio il rossetto rosso e aggiungo la penna stilografica che è la mia bacchetta magica.
La prossima intervista aggraziata vi aspetta a maggio. Grazie ancora a Simona per aver accettato la mia proposta :)
#1 La settimana scorsa sono stata al cinema, nel senso che ho alzato il culo dalla sedia, mi sono messa il rossetto e ci sono andata senza aver deciso prima cosa vedere. Ho scelto Air, la storia del grande salto, un film di Ben Affleck con Ben Affleck e il suo amico Matt Damon. Racconta la storia di come il celeberrimo marchio Nike sia riuscito ad esplodere anche grazie alla collaborazione con Micheal Jordan. Sono uscita dalla sala pensando che nella vita avere una mamma come quella di Jordan sia tutto.
#2 Mi piacciono le saghe familiari, specie se i personaggi sono brutti, sporchi e cattivi. In Succession la bruttezza non è contemplata ma la ricchezza sì, la perfidia pure e una sete di potere che non può essere placata nemmeno dallo champagne d’annata. Strepitoso. La serie è di HBO, puoi vederla su Sky.
#3 Amo il make up vintage e tutto ciò che emana delle vibes anni ‘50/60, per questo impazzisco per i video youtube del canale British Pathé. Qui puoi vedere come nel 1958 venivano preparate le ciprie per il viso.
#4 Come sarebbe la tua vita se vivessi nell’America degli anni trenta e fossi una ragazza brillante, giovane e disinibita? Gli uomini della sua vita di Mary McCarthy (minimum fax) ti permette di attraversare sei episodi chiave dell’esistenza di Margaret Sargent, che puoi leggere anche singolarmente. “Un giorno sei un miracolo di donna e la mattina dopo sei una gatta furiosa. Perché dobbiamo vivere così? Perché non puoi essere come tutti gli altri?”
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Ho finito, giuro. Cerca di stare bene e, se ti va, scrivimi un pensiero frivolo per la mia collezione.
Un abbraccio aggraziato,
Tamara
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Sono Tamara Viola, la regina del #TruccoAggraziato: attraverso i miei corsi di trucco aiuto le donne a tirare fuori la Beyoncè che è in loro.
I miei strumenti? Tanta e continua formazione, i pennelli e i prodotti giusti, la cura e l’attenzione per i dettagli. E molto eyeliner, naturalmente. Vivo a Roma ma lavoro ovunque. Se non hai ancora partecipato a uno dei miei corsi dai un’occhiata qui e scopri cosa faccio.
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