Newslettera Aggraziata #7: intervista a Myriam Sabolla
capelli unicorno, asciugamani del corredo e un interrail di famiglia
Ciao criaturella aggraziata,
so che non è lunedì ma la vita (e giugno) è un mozzico e mi ritrovo a scriverti solo oggi mentre sono in compagnia del ventilatore davanti al quale sto fingendo di essere Etta James e una maschera alla menta che ho tenuto in frigorifero sperando che potesse rinfrescarmi. Sta funzionando? Per i primi cinque minuti sì, alla fine di questa lettura te lo dico.*
Intanto: che ne dici di iscriverti a questa newsletter? Ti arriva per posta due volte al mese, quando ci riesco te la leggo pure a voce, secondo me può essere una buona idea, vedi tu.
TUTTE NOI SENTENDO LE CANZONI
ci facciamo film a milioni:
con una sola bacca di goji
diventeremo Leggendarie
Regine Luminose Planetarie
con un nobel in hula hoop
pasta di sale e tiro a segno:
tremila anni durerà il nostro regno.
[Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza, Francesca Genti, Harper Collins]
[foto Andrea Di Lorenzo]
Myriam è una di quelle persone per cui mi dispiace aver abbandonato instagram. L’ho scoperta su quel social, ho frequentato uno dei suoi corsi e infine ho avuto il piacere di conoscerla personalmente e di trascorrere con lei uno splendido pomeriggio passeggiando per Monti.
È una donna vivace e intelligente, di grande tenacia e gusto: è una cuoca diplomata alla Joia Academy – la più importante scuola di cucina vegetariana in Italia – e una Professional Organizer che vi aiuta a cucinare cose buone e sane, colorate e allegre senza dover trascorrere ore ai fornelli. Myriam è anche una professionista della comunicazione e della formazione. Ti invito a scoprire qualcosa in più del suo lavoro visitando il sito “The food sister”, il cui nome è già una dichiarazione di intenti.
Di recente ha pubblicato, Mangia bene, lavora meglio. La cucina 100% vegetale per persone indaffarate per Cairo Editore. Da poco tempo la sua preziosa newsletter è sbarcata qui su Substack, si chiama
Ora smetto di blaterare, goditi la sua intervista aggraziata!
Facciamo un gioco: fingiamo di essere a una festa. Non ci conosciamo. Raccontami chi sei e cosa fai.
Dipende da quanto ho bevuto, perché sono una persona introversa e faccio veramente fatica nei contesti sociali. Ma facciamo finta che io abbia bevuto un quantitativo di alcol sufficiente a darmi il coraggio per rivolgerti la parola. “Scusa, avrai pensato che fossi una stalker perché continuavo a guardarti i capelli, sono bellissimi! Ah piacere, sono Myriam, ho avuto anche io i capelli color unicorno una volta – o almeno, mia figlia maggiore li aveva ribattezzati così – ma odio andare dal parrucchiere quindi dopo poco ho tagliato tutto! Tu però mi devi assolutamente raccontare come fai ad averli così.”
Qual è il significato che dai alla parola “bellezza”?
Bellezza è qualcosa che tocca profondamente delle corde intime, profonde. Io l’associo all’arte – ogni tanto vado a farmi un giro alla Pinacoteca di Brera, ho la fortuna di abitare a 20 minuti di bici dal museo; al design, agli oggetti esteticamente attraenti e funzionali; a un paesaggio maestoso. Anche alle persone, quando mi fanno stare bene: non è un canone estetico, ma è una sensazione di pace e armonia.
Com’è cambiata la percezione che hai della tua immagine negli anni?
È cambiata molto, perché solo negli ultimi 2 o 3 anni ho capito di soffrire di una forma di dispercezione corporea e di aver sofferto di disturbi del comportamento alimentare quando ero più giovane (questa è una delle prime volte che ne parlo pubblicamente). Sto lavorando tanto, in terapia, su questo e sulle aspettative che ho su di me. Aspettative che riguardano le mie performance cognitive, quelle emotive, il mio essere genitrice, ma anche il mio aspetto fisico. Ora va meglio: per esempio ho deciso che venderò alcuni abiti e pantaloni taglia 40 che dopo le gravidanze non sono più riuscita a indossare, è una liberazione! Mi sto scoprendo indulgente e amorevole con il mio corpo come non sono mai riuscita ad essere, anche se a tratti ricasco nel biasimo e a volte proprio nel panico quando un paio di pantaloni non mi sta come vorrei (per esempio nell’ultima settimana del ciclo, quando tendo a gonfiarmi parecchio).
Da adolescente, e fino ai 23/24 anni, ho avuto per anni una pelle fortemente grassa e acneica, e questo mi ha condizionato molto: l’ho maltrattata per anni ma finalmente ho imparato a prendermene cura come si deve.
Parliamo di beauty routine: quali sono i gesti di bellezza a cui ti dedichi ogni giorno?
Al mattino appena sveglia mi bagno il viso con l’acqua temperatura ambiente o leggermente fresca, altrimenti non riesco a svegliarmi! Dopo passo del latte detergente delicato, perché la mia pelle, ora mista, è ipersensibile e se mi lavo con un detergente tira tantissimo, rischiando un brutto effetto rebound. Poi tonico, tamponato delicatamente, e idratante fluida leggerissima. Finisco con la protezione solare 50+, prima di passare eventualmente al trucco. La sera mi strucco con lo stesso latte detergente e con uno struccante bifasico sugli occhi. Lavo il viso con un detergente per pelli ipersensibili (per togliere anche le tracce di inquinamento: io giro sempre in bici e sono sottoposta agli agenti atmosferici). Tampono delicatamente con un asciugamano di lino o cotone (quelli del corredo, non quelli di spugna!). Poi tonico, siero, crema idratante un po’ più consistente e contorno occhi. Ogni settimana faccio una maschera illuminante o purificante in inverno (quando l’aria è più inquinata), più che altro come rituale di relax.
Come realizzi il tuo make up? Ne hai uno d’ordinanza oppure ti trucchi seguendo il sentimento?
Non mi trucco tutti i giorni, ma l’80% delle volte sì. Il mio trucco quotidiano è veloce e pratico: correttore (ho le borse sotto gli occhi da quando ero bambina e da quando sono madre ahimè dormo troppo poco); in inverno BB cream o fondotinta leggerissimo (in estate nulla); poi blush in stick o liquido, cipria e la base è fatta. Nel quotidiano pettino le sopracciglia e faccio qualche tratto di matita per riempire gli spazi vuoti (meno, da quando ho fatto il tatuaggio con effetto “pelo pelo”). Poi immancabile mascara e, se mi gira, una tinta labbra, un rossetto o un gloss. Se ho più tempo faccio una riga di eyeliner nero, e se proprio vogliamo esagerare provo a riprodurre lo smokey eyes che ho imparato al tuo corso!
Il prodotto cosmetico di cui non puoi fare a meno e perché.
Per quanto riguarda la skincare, sicuramente la crema idratante. Nel make up, il mascara: ne ho di diversi colori, oltre al classico nero, ad esempio marrone e viola per esaltare il verde degli occhi.
Qual è la parte di te che apprezzi di più?
Forse proprio gli occhi, che sono di un verde particolare, direi verde bosco. Mi piace usare il trucco proprio per ottenere un effetto sempre diverso: con il viola diventano più intensi, con il marrone più dolci. Quando piango (spesso), ho “gli occhi belli”, come diceva mia nonna.
Quando e dove sei stata più felice.
Tra il 2003 e il 2004, quando per la prima volta sono andata a vivere da sola. Ho fatto l’Erasmus in Irlanda, per 9 mesi, un’esperienza che mi ha letteralmente cambiato la vita: sono diventata adulta, sono stata libera, mi sono sbarazzata di quella che oggi verrebbe chiamata “relazione tossica” (e io ero veramente intossicata), ho imparato a conoscermi e messo le fondamenta per la persona che sono oggi. E poi ho conosciuto due grandi amori della mia vita: mio marito, e la cucina.
Qual è il tuo più grande rimpianto. (se ne hai uno)
Il rimpianto non fa parte del mio modo di affrontare la vita, ma ne ho uno solo: non sono partita per un interrail con i miei compagni di classe dopo la quarta superiore. Il mio fidanzato di allora non voleva, e se ci penso adesso mi prenderei a schiaffi! Così, nell’anno del mio quarantesimo compleanno, ho deciso di rimediare e quest’estate partiremo per il nostro interrail di famiglia. Io, mio marito, le bambine: direzione Svezia!
Il libro o il film che hanno cambiato o influenzato la tua visione.
L’arte della gioia di Goliarda Sapienza mi ha scosso fino alle ossa. Ha influenzato profondamente la mia visione del mondo, ha messo radici e ha fatto germogliare una nuova consapevolezza. È un romanzo femminista, che non ha paura di quel femminile che io, cresciuta in una famiglia profondamente patriarcale, ho sempre represso per poter dimostrare quanto valessi.
Qual è il consiglio beauty più utile che ti hanno dato? Ne hai uno da lasciare a chi ci sta leggendo?
La vera svolta beauty l’ho avuta quando mi hanno spiegato che anche la pelle grassa o mista va idratata, e tanto! Per anni ho combattuto l’acne a suon di Topexan e sapone allo zolfo (sic!), con risultati disastrosi. Un po’ invidio le ragazze di oggi, che hanno accesso a prodotti e informazioni che noi nate negli anni 80 ci sognavamo!
Dico sempre che per me il rossetto rosso è lo “scettro del potere”. Qual è il tuo?
Una volta avrei detto le scarpe col tacco: quando ho iniziato a lavorare le indossavo spesso, per sentirmi più alta sia fisicamente che concettualmente. Oggi ti direi: una borsa che ti lascia le mani libere, zainetto o simili. È un accessorio che ho scoperto con la maternità e non ho più mollato, perché noi donne siamo state per troppo tempo con le mani legate e adesso è ora che le usiamo per fare quello che ci va!
La prossima intervista aggraziata vi aspetta a luglio. Grazie ancora a Myriam per aver accettato la mia proposta :)
#1 Qualche giorno fa ho riattivato il mio account instagram per scaricare dei contenuti e ho fatto una diretta per salutare chi è rimasto. Ne è venuta fuori una conversazione su cosa è successo durante questo periodo senza social. Penso che ne parlerò nella prossima newsletter.
#2 Ho finito due serie che ho amato moltissimo: Succession e La fantastica signora Maisel. Si tratta di due storie completamente differenti ma che mi hanno colpita per l’accuratezza con cui sono cesellati i personaggi.
#3 Un pomeriggio una mia amica mi ha parlato di Blackwater, una saga gothic horror scritta da Micheal McDowell, autore prolifico e sceneggiatore di alcuni capolavori come Beetlejuice e Nightmare Before Christmas. Ho registrato questa informazione senza darci troppo peso fino a quando la suddetta amica mi ha regalato il primo volume, l’ho cominciato ed è stata la fine: li ho letti tutti in meno di due settimane e mi sento ancora orfana dei personaggi. La saga è suddivisa in sei volumi dalle copertine splendide e narra le vicende della famiglia Caskey che vive nella città di Perdido, in Alabama.
#4 Il 22 giugno sono stata al Teatro dell’Opera di Roma per assistere alla Madama Butterfly (a proposito, grazie per tutti i suggerimenti sull’outfit adatto!). Lo spettacolo è stato un ottimo modo per mettere alla prova il mio mascara waterproof: è stato splendido, commovente.
Fun fact: prima dell’inizio, mentre ero fuori a fumare è passato un uomo che mi ha fatto i complimenti per i capelli. Abbiamo chiacchierato, mi ha presentato una sua amica (una delle violiniste dell’orchestra), abbiamo riso, gli ho dato il biglietto da visita del mio parrucchiere. Ho poi scoperto che si trattava di uno degli interpreti principali dell’opera.
Se questa newslettera ti è piaciuta non esitare a condividerla con le persone che ti stanno a cuore: mi faresti molto felice. Vedi, è semplice, ti basta usare questo bottone, pure viola!
Ho finito, giuro. Cerca di stare bene e, se ti va, scrivimi un pensiero frivolo per la mia collezione.
Un abbraccio aggraziato,
Tamara
*la maschera non è affatto male se ti piace il mentolo, si chiama Hyaluronic Cryo Jelly di Garnier.
Copyright © 2023 Tamara Viola - Newslettera Aggraziata, Tutti i diritti riservati.
Sono Tamara Viola, la regina del #TruccoAggraziato: attraverso i miei corsi di trucco aiuto le donne a tirare fuori la Beyoncè che è in loro.
I miei strumenti? Tanta e continua formazione, i pennelli e i prodotti giusti, la cura e l’attenzione per i dettagli. E molto eyeliner, naturalmente. Vivo a Roma ma lavoro ovunque. Se non hai ancora partecipato a uno dei miei corsi dai un’occhiata qui e scopri cosa faccio.
Ricevi questa mail perché hai frequentato un Corso Aggraziato, te ne hanno regalato uno, perché hai richiesto una consulenza singola o ancora perché ti sei iscritta dal mio form. O mi hai scoperta qui su Substack. In ogni caso, grazie :)
Hai voglia di offrirmi un caffè? Puoi farlo qui
Ho una vetrina Amazon con una selezione di prodotti che ho provato e amato, la trovi qui.
I link sono affiliati.
Canale telegram delle Aggraziate? Ti basta cliccare qui. Parliamo di belletti ma pure di tuttecose.